BLOG

 

 

MESSE IN FORMA STRAORDINARIA (RITO GREGORIANO O DI S. PIO V)

CELEBRATE REGOLARMENTE E PUBBLICAMENTE IN ITALIA

(l’elenco non può quindi comprendere le pur numerose, a quanto pare, messe private con o senza popolo)

 

 

L’elenco delle diocesi che segue è suddiviso per regioni ecclesiastiche, partendo dal Nord Ovest verso Sud e le Isole. Esso è stato fatto collazionando gli ottimi siti di Unavox, di Unavoce, di Introibo e di Wikkimissa, quest’ultimo il più completo catalogo di Messe tradizionali di tutto il mondo.

 

Saremo grati di ogni segnalazione di errore, aggiornamento, modifica o (quod Deus avertat!) soppressione.

Per l'elenco delle Messe Tradizionali in Italia, aggiornato al 2022,clicca QUI: si troverà l'elenco diviso per regioni e, poi, per diocesi in ordie alfabetico.

 

E pubblicheremo anche le notizie, di fonte attendibile e verificata, che riportino le peripezie e gli ostacoli frapposti all’applicazione del motu proprio. E’ un dato di fatto, purtroppo, confermato pubblicamente dall'allora vicepresidente Camille Perl della Pontificia Commissione Ecclesia Dei (la quale  ha la competenza esclusiva in materia), che in Italia i vescovi e i superiori religiosi, “con poche lodevoli eccezioni”, pongono difficoltà all’applicazione del motu proprio.

 

Molte sono in effetti le diocesi “non pervenute”. In esse, nessuna Messa in forma straordinaria è pubblicamente celebrata. Ebbene: se in una diocesi non è presente almeno una messa antica in un orario “da cristiani” (molte invece sono in orari antelucani, o incredibilmente variabili, o comunque scomodi), è segno indicativo che vi è un'efficace opposizione episcopale: secondo il sondaggio Doxa realizzato su tutto il territorio nazionale nell'autunno 2009, il 40% dei cattolici praticanti vorrebbe frequentare la Messa di sempre tutte le settimane, se ne avesse la possibilità nella propria parrocchia; la percentuale sale al 63% contando coloro che vi si recherebbero almeno una volta mese; il che significa che, tra i praticanti, due su tre anelano di veder applicare il motu proprio; cosa che, invece, i preti e i vescovi più anziani si sforzano con ogni mezzo di impedire.

 

Dati i risultati attestati da quel sondaggio scientifico, che è stato pure ripreso da l'Avvenire in quanto al tempo stesso stupefacente e incontestabile, per i criteri scientifici applicati rigorosamente dalla Doxa su un ampio campione di intervistati, è impossibile che in una diocesi anche piccola "non vi siano domande". Magari non tutti chiedono, magari quelli che provano sono subito "stoppati" dal loro Parroco; ma è legge statistica che, con numeri così alti (2 praticanti su 3!), vi dev'essere in ogni diocesi un gruppo più o meno numeroso e determinato di richiedenti che, in un modo o nell'altro, vengono bloccati e intimiditi.

 

 

A seguito della revoca delle scomuniche ai vescovi della Fraternità S. Pio X, inseriamo nell'elenco che segue anche le Messe celebrate dalla Fraternità stessa, segnalandole chiaramente con l'indicazione FSSPX. Il fatto che sia stato riconosciuto il venir meno del cosiddetto "scisma lefebvriano" non comporta ancora che le celebrazioni possano definirsi in piena comunione con Roma (qualsiasi cosa significhi quest'espressione) e i sacerdoti della Fraternità celebrano validamente, ma per ora illegittimamente. Ma questa nostra scelta di apertura vuole essere la nostra personale risposta di solidarietà al Papa che nella sua lettera ai vescovi 12.3.2009 ha scritto: "A volte si ha l’impressione che la nostra società abbia bisogno di un gruppo almeno, al quale non riservare alcuna tolleranza; contro il quale poter tranquillamente scagliarsi con odio. E se qualcuno osa avvicinarglisi – in questo caso il Papa – perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo". Non solo: ponendosi dal punto di vista dei fedeli, a coloro che partecipano alla S. Messa celebrata da un sacerdote della Fraternità, purché lo facciano senza l'animo di separarsi da Roma, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei assicura ch'essi adempiono lecitamente il precetto festivo (Rescritto 18.1.2003).

 

 

Pubblichiamo infine, in calce, un piccolo elenco delle Messe in forma ordinaria celebrate in latino. Il catalogo è assai sparuto, sia perché non esistono liste note di tale tipo di celebrazione (e quindi confidiamo nella collaborazione e nelle segnalazioni dei lettori per integrarlo), sia perché in effetti le celebrazioni in latino del Messale di Paolo VI, pur essendo sempre state perfettamente legittime in iure, senza indulti né restrizioni, si sono di fatto scontrate con quella prevalente mentalità postconciliare che ravvisava nell’uso del latino, pur nel rito riformato, un esecrabile passatismo ed un’inammissibile nostalgia di tempi che si credevano felicemente superati e seppelliti.

 

E’ comunque una gioia segnalare che, alla data del 7.7.2007 (emanazione del motu proprio Summorum Pontificum) le Messe tridentina in Italia, col vecchio regime dell’indulto, erano meno di trenta. L’aumento in così poco tempo è stato spettacolare, nonostante tante opposizioni!